Città morta: il trionfo della borghesia sulla ricerca del bello classico nella tragedia di D’Annunzio
- Gabriele D’Annunzio, tragedia, bello, teatro, Città Morta
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Abstract
È all’editore Emilio Treves che nel settembre 1895, D’annunzio scrive di aver riscoperto Sofocle ed Eschilo durante il suo soggiorno a Micene e di aver avuto l’ispirazione per un nuovo dramma. La Città morta nasce quindi sotto il segno del τράγος, cui il poeta Vate fa costante riferimento nel testo. Imperfetti e incompleti, i personaggi della Città morta vivono il dramma borghese della continua ricerca della bellezza e si aggrappano ad essa in ogni modo illudendosi di possederla. È sull’ossessiva ricerca del bello classico da parte dei protagonisti della Città morta e sul sottile intreccio tra teatro borghese e classico intessuto dal poeta Vate che si concentra il presente contributo.