N. 2 (2021): Una / Κοινῇ - Rivista di studi sul classico e sulla sua ricezione nella letteratura italiana moderna e contemporanea
Saggi

Strangulat inclusus dolor: silenzi e anxietates in Ovidio esule

Dalila D'Alfonso
Università di Foggia
Bio
Pubblicato dicembre 27, 2021
Parole chiave
  • Ovidio,
  • esilio,
  • anxietas,
  • Cicerone,
  • Angerona
Come citare
D’Alfonso, D. (2021). Strangulat inclusus dolor: silenzi e anxietates in Ovidio esule. Una Κοινῇ - Rivista Di Studi Sul Classico E Sulla Sua Ricezione Nella Letteratura Italiana Moderna E Contemporanea, (2), 34-58. Recuperato da https://unakoine.it/index.php/unaK/article/view/69

Abstract

Indagando, attraverso i versi di Tristia ed Epistulae ex Ponto, le cause del sofferto ‘mutismo’ che segna gli anni di relegazione vissuti da Ovidio a Tomi, è possibile rilevare il peso costante del languor e dell’anxietas che affliggono il corpo e l’animus del poeta nell’inedito ruolo di barbarus. Se i Romani affidavano a Diva Angerona il compito di soccorrere gli afflitti da angores e anxietates, due forme di malessere psicosomatico distinte anche da Cicerone nelle Tusculanae disputationes, nel tempo immobile dell’esilio la dea silente sembra non voler alleviare le pene del Sulmonese.